Predisposizione mobile alla libertà
Marabini gallery Bologna (IT)
30 Dec – 20 Jan 2006
Solo show
Curated by Luca Beatrice

Possedere una casa e’ forse il primo tra i desideri degli italiani. Siamo infatti considerati un popolo di stanziali, addirittura ci sono alcune persone che nascono, vivono e muoiono sempre nella stessa dimora. Cio’, evidentemente, porta a investire gli oggetti di un valore particolare, caricando di affettivita’ cose, elementi di arredo, ricordi ecc… In altri luoghi del mondo cambiare casa e’ invece considerata una prassi normale. Gli americani ad esempio sono molto mobili, non si fanno troppi problemi nell’organizzare traslochi tutto sommato piuttosto contenuti e dovendosi spostare spesso anche di citta’ in citta’ tendono a stipulare contratti d’affitto non vincolanti nel tempo. Con la generazione del ’68 il mito della casa si era affievolito perche’ nella fissita’ si leggeva la ritrosia a uscire in strada, a condividere con gli altri uscendo dall’istituzione chiusa, talora repressiva, della famiglia. Uno dei temi ricorrenti nella cultura americana e’ il road movie, che nel cinema si puo’ tradurre come l’elegia dello spazio aperto dove scorrazzare liberi e nella letteratura equivale a una sorta di eterno romanzo di formazione. Wim Wenders ad esempio, che ha portato il road movie in Europa salvo poi tornare a vagare per le freeways d’America, utilizza spesso il motivo della casa sulle ruote anche nelle opere piu’ recenti come in ‘Land of Plenty’ (‘La terra dell’abbondanza’, 2004). Potremmo soffermarci a lungo su quanto incida il mito nella pittura di Alessandro Roma, che ha dedicato gli ultimi suoi quadri al rapporto tra lo spazio interno – il camper, questa strana casa mobile dotata di confort ma assillata dall’essenzialita’- e la visione dello spazio esterno – dai luoghi in cui abitiamo il paesaggio e’ fisso e immutabile, potendoci invece spostare questo diventa un elemento variabile che incide sulla nostra psicologia. I nuovi lavori di Roma risultano molto interessanti e personali, traducono la stessa liberta’ della gestione “mentale” dello spazio in un’altrettanta disinvoltura stilistica e formale. Aldila’ del soggetto, dunque, sono opere in cui si esalta la quantita’ di sperimentalismo pittorico, la curiosita’ per soluzioni sempre nuove. Una predisposizione mobile alla liberta’.